“Tutta l’Europa è minacciata dalla Russia, la posta in gioco è altissima”. Lo ha detto Joe Biden in una conferenza stampa a Parigi con il presidente francese Emmanuel Macron ringraziando “gli alleati europei” per il lavoro svolto finora ed il sostegno all’Ucraina.
Parlando della guerra a Gaza, Macron ha aggiunto che “la Francia appoggia la proposta di accordo globale degli Stati Uniti”. “Dobbiamo raddoppiare gli sforzi – ha continuato – per evitare un’esplosione regionale”.
La visita di Volodymir Zelensky in Normandia e a Parigi è stata l’occasione per firmare nuovi accordi bilaterali, per esempio su un fondo di sostegno di 200 milioni di euro destinato alle imprese francesi che vogliano esportare o investire nella ricostruzione delle infrastrutture ucraine, soprattutto energetiche, distrutte dai russi. E il gruppo di armamenti franco-tedesco Knds ha firmato venerdì all’Eliseo, alla presenza di Zelensky, un’intesa per la creazione di una sua filiale in Ucraina. Knds costruirà direttamente sul suolo ucraino armi e munizioni per l’esercito di Kiev.
Macron ha annunciato che nei prossimi giorni verrà finalizzata la “coalizione” di molti Paesi, tra i quali la Francia in prima linea, per inviare in Ucraina istruttori militari con il compito di addestrare le nuove reclute dell’esercito ucraino che sta allargando la sua mobilitazione. Macron ha lasciato intendere che gli istruttori francesi e di altri Paesi saranno di stanza nell’ovest del Paese, lontano dai combattimenti.
Ma se il governo francese si appresta a inviare ufficialmente in Ucraina istruttori militari lontano dalla linea del fronte, dall’inizio della guerra sono centinaia i volontari francesi che a titolo privato e personale sono andati in Ucraina per combattere a fianco degli ucraini contro l’invasore russo. Non sono i soli, perché in Ucraina sono presenti ormai da oltre due anni molti combattenti di decine di Paesi, talvolta per ragioni ideali, in altri casi in qualità di mercenari attratti da uno stipendio che può arrivare a 3400 euro al mese.
La maggior parte dei soldati internazionali, dai francesi agli americani ai canadesi agli italiani, combattono dalla parte dell’Ucraina; altri, come molti africani o i nepalesi e anche qualche italiano, stanno con la Russia, e poi ci sono decine di siriani che si affrontano tra loro sul suolo ucraino, qualcuno con gli ucraini e qualche altro con i russi.
Il governo ucraino non fornisce più le cifre del contingente straniero, che poche settimane dopo l’invasione russa arrivava a circa 20 mila soldati, in gran parte veterani dei propri eserciti nazionali, inquadrati nella “International Legion for the defense of Ukraine” che all’indirizzo web ildu.com.ua tuttora recluta volontari pronti a «difendere la libertà dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo intero».