La pericolosità di padre Andrea Melis, arrestato nei giorni scorsi per violenza sessuale su minore, «è ancora maggiore se si pensa al fatto che è portatore di Hiv e che ha intrattenuto rapporti senza precauzioni» esponendo la sua vittima «al pericolo».
A scriverlo è la giudice per le indagini preliminari Milena Catalano, che ha disposto gli arresti domiciliari per il sacerdote, ex direttore della scuola e fondazione Padre Assarotti e ex direttore della Fidae Liguria (Federazione di scuole cattoliche primarie e secondarie). Il sacerdote avrebbe contratto l’Hiv 10 anni fa in Africa, come lui stesso ha ammesso agli investigatori, ma era in cura riducendo così il rischio di contagio.
Il minore non è stato infettato, ma se dovessero spuntare casi di persone che hanno contratto il virus dopo avere avuto rapporti con il prete, la procura potrebbe contestare anche le lesioni dolose gravissime.
Il parroco è accusato di violenza sessuale su minorenne, prostituzione minorile e tentata violenza aggravata. […] Nella sua abitazione gli investigatori hanno sequestrato farmaci per la stimolazione sessuale ma anche capi di abbigliamento griffati e una fornitura di sigarette elettroniche che regalava ai ragazzini per attirarli a casa.
Il ragazzino all’epoca dei fatti aveva 12 anni, frequentava la chiesa come chierichetto e dava una mano. Melis aveva iniziato a fargli costosi regali. I familiari avevano intuito e avevano detto al ragazzino di non accettare nulla. Ma di nascosto dai genitori, gli incontri erano andati avanti. Ogni volta che si vedevano il prete, secondo l’accusa, gli dava 100 o 200 euro. Regalava tute di marca, una volta anche un telefonino da 800 euro.
Quando poi il ragazzino, a 16 anni, si è trasferito a Genova per studiare, i rapporti sono continuati. Gli incontri avvenivano nell’appartamento messo a disposizione dentro il plesso scolastico dove lui insegnava ed era direttore. E tra i suoi ex alunni ci sarebbero anche due giovani che avrebbero schivato un approccio sessuale.