“PUÒ FARCI SCHIFO LA PROPAGANDA MISCHIATA ALLE TRAGEDIE, MA IN TEMPI DI GUERRA È INEVITABILE” – MASSIMO CACCIARI DIFENDE L’OSPITATA DI ZELENSKY A SANREMO: “LA POLEMICA È DI UN’IPOCRISIA RIDICOLA. NON COMBATTIAMO DIRETTAMENTE, MA NOI SIAMO IN GUERRA. E LA PROPAGANDA È STRUMENTO ESSENZIALE DI OGNI EVENTO BELLICO, BASTA RICORDARE LE PRODUZIONI DI HOLLYWOOD DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE” – “COME FINIRÀ IL CONFLITTO? L’UCRAINA SARÀ IL VIETNAM DELLA RUSSIA. E GLI USA STANNO SEMPLICEMENTE FACENDO IL LORO MESTIERE DI IMPERO GLOBALE: PER LORO LA SFIDA DECISIVA NON È CERTO LA CRIMEA, NÉ L’UCRAINA, MA LA…”
Estratto dell’articolo di Laura Cesaretti per “Il Giornale”
Fonte Dagospia
Al solo sentir nominare il Festival di Sanremo, Massimo Cacciari (filosofo, ex sindaco di Venezia e parlamentare, anima perennemente critica della sinistra) si scoccia visibilmente. «Ma dai, ma per l’amor di dio, non ho mai guardato quella roba in vita mia, figurarsi se lo faccio stavolta perché c’è o non c’è Volodymyr Zelensky».
Ma non la stupisce la surreale polemica armata da politici e soi-disant intellettuali filo-russi, ma non solo, contro l’intervento del leader ucraino in quella che da anni è la principale tribuna tv italiana?Ci sono passati tutti, da Gorbaciov alla regina di Giordania ai sindacalisti dell’Italsider, ma il presidente di un paese massacrato no?
«A quella polemica mi son ben guardato dal partecipare, come avrà notato. Anche perché è di una ipocrisia ridicola: è in corso una guerra, e noi siamo parte in causa di quella guerra. Con la decisione di inviare carri armati e sistemi di difesa siamo a tutti gli effetti partecipi: non combattiamo direttamente, ma siamo in guerra. E la propaganda è strumento essenziale di ogni evento bellico, basta ricordare le produzioni cinematografiche di Hollywood durante la Seconda guerra mondiale. Può anche farci schifo la propaganda mischiata alle tragedie, ma in tempi di guerra è inevitabile. Di che ci stupiamo?».
Secondo lei però siamo già al giorno dopo: siamo in guerra, dice. Come finirà questa guerra?
«Malissimo per chi la ha voluta e iniziata, ossia Vladimir Putin. Il capo della Russia ha fatto un errore folle e sciagurato, probabilmente anche indotto da un fallimento disastroso della sua intelligence che non ha capito nulla del nemico. E ha ottenuto esattamente quello che non voleva, ossia un ricompattamento occidentale forzato, sotto l’egemonia Usa. L’Ucraina sarà inevitabilmente il Vietnam del Cremlino».
Non teme dunque quella «terza guerra mondiale», con contorno di bombe atomiche a gogò, che minacciano i russi e che paventano tutti i «pacifisti» più indulgenti col Cremlino?
«Macché. I cosiddetti leader politici pacifisti, da Matteo Salvini a Giuseppe Conte, non sono mai riusciti a spiegarci come, secondo loro, si dovrebbero raggiungere la tregua e il cessate il fuoco: […]».
Lei prevede addirittura un «Vietnam» per Mosca.
«La Russia sarà inevitabilmente sconfitta, non ha alcuna via d’uscita se non cambia la propria leadership […] La guerra andrà avanti fino al patatrac della Russia. E gli Usa stanno semplicemente facendo il loro mestiere di impero globale: per loro la sfida decisiva non è certo la Crimea, né l’Ucraina».
E qual è?
«L’appuntamento fatale è nel Pacifico, con la Cina. E devono arrivarci nelle condizioni migliori, con l’Occidente ricompattato e la Russia indebolita dalle sue scelte tragiche e fallimentari… ».