Italia allarme omofobia

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Su Omofobia.org un contatore ricorda le cifre dell’odio contro la comunità Lgbtqi+: 1751 vittime dall’inizio del progetto, ovvero dal 2013, […]

Su Omofobia.org un contatore ricorda le cifre dell’odio contro la comunità Lgbtqi+: 1751 vittime dall’inizio del progetto, ovvero dal 2013, e 145 nell’ultimo anno, vale a dire quasi una al giorno dal primo gennaio con una crescita intuibile anche senza troppi calcoli. […] A Torino, la notte che ha preceduto il corteo, il gruppo La Barriera legato all’estrema destra ha attaccato degli adesivi con la scritta «L’unico orgoglio è quello nazionale» lungo il percorso. E a Roma Militia Christi ha imbrattato i vasi con i colori della bandiera arcobaleno disposti dal Servizio Giardini del Comune in omaggio al Pride.

Come spiega Massimo Battaglio, attivista e responsabile del progetto Omofobia.org: «È importante, nell’osservare l’omofobia, esaminare il contesto politico in cui essa si verifica. È infatti sempre più chiaro che l’atto omofobo vuol essere esplicitamente una dichiarazione di appartenenza politica. Magari è politica ammantata di religione, ma sempre politica. Sono dichiarazioni materiali compiute da chi non è in grado di esprimere le proprie idee in modo diverso e pacifico».

I militanti del movimento La Barriera di Torino, invece, non hanno rapporti con Forza Nuova o Casa Pound, ma con gruppi neofascisti che operano a livello europeo, dalla Serbia alla Spagna, alla Grecia, alla Romania. «Ci sono poi i movimenti per la vita e associazioni come Alleanza Cattolica, che non si espongono in modo diretto ma per le azioni violente usano degli scagnozzi», denuncia Massimo Battaglio. Oppure, come spiega Vincenzo Branà, autore di un rapporto di Arcigay pubblicato il mese scorso, oltre a Forza Nuova e Militia Christi, «tra le associazioni protagoniste di aggressioni omofobe ci sono le comunità locali per le terapie riparative che compiono atti di violenza sistematica e ideologica, sono molto diffuse soprattutto al Nord ma anche al Sud».

Non è un caso che le aggressioni aumentino in alcuni momenti, racconta il sito Omofobia.org: «Immediatamente dopo la nomina di Salvini a ministro degli Interni, si era verificato un picco di violenza e fenomeni di odio a carico di tutte le categorie fragili della popolazione. Erano raddoppiati i casi di razzismo, antisemitismo, xenofobia, misoginia. Parallelamente, avevamo dovuto registrare rispettivamente 215 e 243 vittime. Nel 2020 le vittime erano calate a 180, sicuramente a causa del minor numero di interazioni sociali dovuto al Covid. Il fenomeno era tornato a crescere nel 2021 arrivando fino a 192 vittime in corrispondenza del dibattito sulla legge Zan. Era poi diminuito con il suo affossamento: nel 2022 c’erano state 153 vittime. Ora si torna a crescere».

A grandi linee si può dire che le aggressioni omofobe hanno tre matrici, sostiene Massimo Battaglio: «Innanzitutto l’estrema destra, poi il fanatismo religioso che ha un tipo di rapporto con le gerarchie cattoliche che possiamo immaginare senza troppa difficoltà, tanto è vero che papa Francesco parla di troppa frociaggine». E poi esiste un terzo blocco che prescinde dalle ideologie. Da un lato è legato alla malavita. C’è poi una zona grigia, sempre più diffusa, composta da giovanissimi che agiscono attraverso i social. Vincenzo Branà: «Spesso gruppi di ragazzi replicano una modalità tipica dei gruppi neonazisti attivi nei Paesi omofobi: si apre un profilo falso su Grindr, si adesca un gay adulto, gli si dà appuntamento in un luogo. Una volta lì, il ragazzo assieme ai complici pesta e rapina l’uomo. In alcuni casi si arriva anche alle sevizie, al ricatto, all’estorsione.

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