«Un futuro senza speranze e il senso di non appartenenza alla società mi hanno portato a un isolamento progressivo e profondo». Inizia così il racconto di Gioacchino Cappelli, figlio di Lucia Sardo e Marcello Cappelli, entrambi attori, che dall’età di 17 anni ha iniziato una reclusione volontaria che l’ha portato a chiudersi in casa. Un rifugio sicuro per sedare gli attacchi di panico. L’unica finestra da cui si affacciava al mondo era quella virtuale.
L’ hikikomori, così viene definito questo nuovo problema sociale che negli ultimi anni sta prendendo piede anche in Italia, è un fenomeno che arriva dal lontano Giappone. Tradotto letteralmente in “stare in disparte”, coinvolge sempre più giovani in un’età compresa tra i 14 e i 30 anni.
«Mi sono accorta che mio figlio aveva un problema – racconta Lucia Sardo, quando venne bocciato a scuola. Lui era molto intelligente, un genio lo avevano definito, ma invece di studiare passava le notti sveglio a giocare ai videogiochi e dormiva di giorno. Non mi ero accorta di nulla visto che andava regolarmente a scuola. La sua insegnante, infatti, non mi aveva informato tempestivamente. Quando si incontrano ragazzi fuori dal comune come Gioacchino è difficile stare al loro passo, forse aveva ritenuto più semplice omologarlo agli altri».
«Non uscivo più di casa neanche io. È stato un periodo difficile anche lavorativamente parlando. Dopo aver scoperto quello che stava accadendo a mio figlio, ho contattato una clinica in Valle d’Aosta che si occupa di questo fenomeno. Finalmente parlando con uno dei loro medici ho avuto la certezza di non essere pazza, e dopo tanto tempo mi sono sentita capita. Per venirne fuori ho dovuto aiutare prima me stessa e solo dopo sono riuscita ad aiutare mio figlio».
Gioacchino, che oggi è un attore e insegna recitazione, è riuscito a venir fuori da questa autoreclusione che lo aveva rinchiuso in casa, e con la sua arte racconta il suo “dolore” con uno spettacolo dal titolo «C’è nessuno», per sensibilizzare i giovani e i loro genitori a questa nuova tematica sociale.