“LIBERO” SCRIVE CHE LA FESTA SCUDETTO DEL NAPOLI E’ PAGATA COL REDDITO DI CITTADINANZA. UN TIFOSO AZZURRO RISPONDE: “SPERO CHE SIA VERO, SIGNIFICHEREBBE CHE VI ABBIAMO FREGATO DUE VOLTE” – IL QUOTIDIANO RIPRENDEVA IL SERVIZIO DI “STRISCIA” CHE DOCUMENTAVA COME A NAPOLI IN ALCUNE MERCERIE VENGANO ACQUISTATE BANDIERE DEL NAPOLI CON LA TESSERA DEL REDDITO – LIBERO ACCUSA “IL NAPOLISTA”: “HANNO SCAMBIATO LA DENUNCIA DI UNA TRUFFA AI DANNI DELLO STATO PER UN ATTACCO CALCISTICO INTRISO DI RAZZISMO, SIAMO BASITI”…
Libero riceve minacce di morte per l’articolo sul reddito di cittadinanza e dà la colpa al Napolista
Libero ieri ha piazzato la festa scudetto del Napoli in prima pagina, scrivendo che è pagata col reddito di cittadinanza. Un articolo in cui il quotidiano riprendeva il servizio di Striscia la notizia (di Luca Abete) che documentava come a Napoli in alcune mercerie vengano acquistate bandiere del Napoli con la tessera di cittadinanza. Articolo per il quale sono fioccate minacce di morte. Oggi, Libero accusa Il Napolista di aver scatenato l’inferno, per il titolo del nostro pezzo: “Libero schiuma di rabbia“.
Sul quotidiano, Alessandro Gonzato scrive:
“Qualcuno non ha capito. Rispieghiamo. Ieri abbiamo dato conto che nella Napoli ormai prossima al meritato tricolore c’è chi sta acquistando fraudolentemente bandiere e fumogeni col reddito di cittadinanza (tutto documentato da Luca Abete di Striscia la Notizia) ma la traduzione del sito Il Napolista è stata: “Libero schiuma rabbia per lo scudetto”. Rabbia per cosa? Che poi è dall’inizio che il nostro giornale esalta la squadra di Spalletti, e poi non è che a Libero il calcio sia una ragione di vita. È stata stravolta la realtà, ma non quella che abbiamo descritto, e infatti nessun gentiluomo che sui social ha iniziato a insultarci e peggio ha contestato il contenuto dell’articolo. Hanno scambiato, diciamo così, la denuncia di una truffa ai danni dello Stato – quindi contro tutti gli italiani napoletani perbene inclusi – per un attacco calcistico intriso di razzismo, il che pur avendone viste tante ci ha lasciato basiti”.
Ancora:
“Dal Napolista l’attacco si è propagato sui social fino alle minacce al sottoscritto, alcune di morte”.
Minacce che Gonzato elenca:
“Un tale è arrivato a pubblicare su Facebook il mio volto contornato da un mirino. Un altro ha aggiunto il commento «Io l’avrei capovolta», la foto, a testa in giù come i fascisti. Da piazza del Plebiscito a piazzale Loreto”.
Per concludere:
“Tutto normale? Un altro utente scrive: «Da napoletano spero che sia vero, significherebbe che vi abbiamo fregato due volte», messaggio edulcorato. Ne arriva un altro: «Continua a pagarci le tasse», e di messaggi così me ne arrivano decine. Giù di minacce e offese fino ai bis-cugini laterali. Dai guagliù, festeggiate, senza pazzià”.