Bruciano case, auto, alberi. Undici città evacuate, residenti e turisti costretti a lasciare le loro abitazioni circondati dalle fiamme, villaggi deserti dove si respira solo fumo e cenere. E il cielo di Atene si tinge di rosso.
I roghi, ancora una volta, devastano la Grecia e nell’Attica – a nord della capitale – la situazione è di massima emergenza. I vasti incendi scoppiati tra la “storica” cittadina di Maratona (a 42 chilometri da Atene) e Varnavas stanno minacciando tutte le zone circostanti, con migliaia di cittadini sono stati evacuati.
Il ministero greco per la Crisi climatica ha pubblicato la mappa di previsione del rischio di incendi, mettendo in stato di allerta rossa diverse zone del Paese, tra cui, oltre all’Attica, Beozia e l’isola di Eubea nella Grecia Centrale, mentre nel Peloponneso sono coinvolte la regione dell’Argolide, di Corinto e della Laconia. A rendere la situazione più complicata è il forte vento che alimenta le fiamme ed estende i roghi rapidamente. E ora l’allerta è per Atene.
Nella notte tra domenica e lunedì i residenti di Maratona sono stati avvertiti con un sms dalle autorità locali: un messaggio sul cellulare che esortava tutti gli abitanti a uscire immediatamente dalle proprie case e lasciare la città.
«Stiamo affrontando una catastrofe biblica”, ha detto il sindaco di Maratona, Stergios Tsirkas.
Oltre 560 vigili del fuoco (provenienti anche dalla Macedonia orientale, dal Peloponneso e dalla Grecia centrale), con 152 mezzi e 29 aerei sono al lavoro per tentare di domare i roghi che, in alcuni casi, hanno raggiunto i 25 metri di altezza.
L’Unione europea ha inviato aiuti alla Grecia: due Canadair dall’Italia, un elicottero dalla Francia e due squadre antincendio di terra dalla Repubblica Ceca e dalla Romania. […]
Oltre a Maratona e Varnavas, sono coinvolte dagli incendi le località balneari di Nea Makri e il monte Pentel, a circa 15 chilometri dalla capitale. Altri roghi hanno colpito Megara, nell’Attica occidentale.
Il governo ha aperto lo stadio olimpico Oaka nel nord di Atene per accogliere le migliaia di sfollati, alcuni ospedali sono stati chiusi, i traghetti che collegano Creta e le Cicladi sono stati dirottati, provocando numerosi disagi a turisti e residenti.