Dagospia e la lezione sul potere: riflessioni e spunti di approfondimento
Le parole di Roberto D’Agostino, fondatore di Dagospia:
Il potere non è incarnato da chi compare in TV o sui giornali, ma è invisibile e risiede negli apparati, nel “deep state”.
I politici passano, mentre gli apparati restano.
A Roma conta solo se si è uniti ad altri uguali a te.
Nella capitale ci sono più di 30 circoli (nautici, golfistici, venatori, ecc.) dove si consolida il potere.
I parvenu entrano nella stanza dei bottoni e credono di poter fare tutto, ma non hanno idea di come funziona il vero potere.
D’Agostino denuncia intimidazioni, querele, sigilli alla casa e pressioni pubblicitarie subite in 24 anni.
Riflessioni:
La visione di D’Agostino sul potere è controcorrente e provocatoria.
Mette in luce l’importanza degli apparati e delle reti di relazioni nella gestione del potere.
Solleva questioni sulla trasparenza e sul controllo del potere.
La sua esperienza personale offre uno spaccato sulle dinamiche di potere a Roma.
Spunti di approfondimento:
Cos’è il “deep state”?
Quali sono i meccanismi di cooptazione e selezione delle élite?
Qual è il ruolo dei media nel costruire e legittimare il potere?
Come si può contrastare l’opacità e l’abuso di potere?
Altri spunti:
Le parole di D’Agostino possono essere lette come una critica al sistema politico italiano e al suo livello di corruzione.
La sua denuncia di intimidazioni e pressioni solleva questioni sulla libertà di stampa e di espressione in Italia.
La sua esperienza personale può essere vista come un esempio delle difficoltà che possono incontrare coloro che sfidano il potere.
Conclusione:
Le riflessioni di D’Agostino sul potere offrono una chiave di lettura interessante e stimolante per comprendere le dinamiche che governano la nostra società. È importante approfondire queste tematiche e riflettere criticamente sul ruolo che il potere gioca nelle nostre vite.