CARTOMANZIA GRATIS NEWSIn una giornata di sole già estiva Javier Milei è diventato il nuovo presidente dell’Argentina e lo ha fatto annunciando una stagione di grandi sforzi e sacrifici per non far sprofondare ancora di più nella gravissima crisi economica. La cerimonia di insediamento si è svolta nel palazzo del Congresso e a fare gli onori di casa è stata, ironia della sorte, la vicepresidente uscente e sua grande nemica politica Cristina Kirchner, vestita di rosso ma visibilmente nera di rabbia, sguardo severo e mani in tasca mentre il nuovo presidente giurava indossando la fascia biancoceleste. Il trionfo di Milei sarà studiato per molti anni nei manuali di scienza politica, un exploit incredibile per un outsider sconosciuto ai più appena due anni fa e che ha inflitto la più grande batosta al potente e camaleontico movimento peronista. Milei ha promesso una stagione di lacrime e sangue, un piano di tagli drastici della spesa pubblica per poter recuperare l’equivalente del 5% del PIL. Accompagnato da altri leader della destra globale, come l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, Mile ha scelto di parlare non nell’aula del Senato, come vuole la tradizione, ma in un palco sistemato davanti alla Piazza del Congresso, gremita a metà dai suoi sostenitori con un mare di bandiere argentine. «Oggi inizia una nuova era. Abbiamo l’obbligo di lasciarci alle spalle un secolo di decadenza per far tornare l’Argentina una potenza mondiale, come lo era agli inizia del Novecento». Milei è il primo presidente argentino laureato in economia e ha approfittato del suo primo discorso ufficiale per enunciare l’eredità lasciata dai governi anteriori. «Ci consegnano un Paese sul bordo del fallimento, una società divisa, la metà delle famiglie povere, la crisi peggiore della storia. Se continuiamo con la lor stessa linea andiamo verso un’iperinflazione di 15.000% all’anno. L’unica maniera per uscire dal pozzo n cui ci hanno messo è abbracciare l’idea della libertà e tagliare drasticamente il costo dello Stato. La sfida che abbiamo davanti è titanico, ma la forza reale di un popolo sta nell’affrontare le sfide che la Storia gli impone. Abbiamo convinzione, lavoreremo senza sforzi perché amiamo il nostro Paese». Tra i presidenti presenti anche Volodymyr Zelensky, per la prima volta in America Latina. L’abbraccio fra i due è stato particolarmente affettuoso, per Zelensky è molto importante posizionarsi in un continente che è stato finora equidistante rispetto al conflitto con Mosca. Non è arrivato, invece, il brasiliano Lula da Silva, con cui i rapporti sono gelidi dopo che Milei lo ha accusato di essere un ladro e corrotto durante la sua campagna elettorale.CONTINUA A LEGGERE SU CARTOMANZIA GRATIS
DA CRISTINA KIRCHNER INSULTATA LADRA A JAVIER MILEI CON LA MOTOSEGA
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