La communis opinio doctorum, l’opinione comune tra gli esperti, sostiene che la Praedicate Evangelium che avrebbe dovuto riformare la curia romana, è una schifezza.
Il giudizio è condiviso in tutte le accademie e negli ambienti giuridici cattolici che, una volta tanto, sono dottrinalmente concordi in questo e nei qualificativi attribuiti ai finti giuristi, ma reali arruffoni che l’avrebbero redatta.
Una delle perle incluse, purtroppo con valore di legge, prevede che ogni settore della curia sia in grado di provvedere alle proprie spese di gestione.
Impossibile per la Segreteria di Stato poiché, privata del fondo sovrano che amministrava, si dice perso nei meandri della “trasparente” oscurità realizzata dagli esperti, (tutti provenienti dalla Guardia italiana), fatica a pagare il personale e a mantenere le 187 Nunziature.
Così come capita alle famiglie decadute, si inizia a vendere. L’ultima notizia è che la Segreteria di Stato si è rivolta a società specializzate per le sedi delle nunziature di Parigi e di Vienna.
In Francia, la Santa Sede aveva già alienato un immobile di pregio situato presso l’Arco di Trionfo. La vendita, curata dalla Sopridex, era stata annunciata anche con la necessità di destinare parte del ricavato alla costruzione di una chiesa in una banlieue parigina. La proprietà ora in vendita è nel cuore della Ville lumière, al numero 10 dell’Avenue Président Wilson. Anche la bella e pregevole palazzina settecentesca della nunziatura viennese, al numero 31 Theresianumgasse, è nel centro della città imperiale.
Pare che le vendite riguarderanno anche nunziature situate in Paesi asiatici, come già quella di Tokyo ceduta per 200 milioni di dollari. In Italia la Santa Sede nel 2023 possedeva 4.072 unità immobiliari, molte alienate e persino svendute. A vantaggio di chi, per il momento non è dato sapere.