ALDO MORO A UN PASSO DALLA LIBERAZIONE O SACRIFICIO POLITICO?

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ALDO MORO ERA A UN PASSO DALL’ESSERE LIBERATO? MORO FU SACRIFICATO. VOLATI A ROMA, GLI UOMINI DELL’FBI IMPOSERO A FRANCESCO COSSIGA LA ”LINEA DELLA FERMEZZA”.

La tragica vicenda del rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse e il suo successivo assassinio il 9 maggio 1978 continuano ad alimentare dubbi e interrogativi. A distanza di oltre 40 anni, la domanda se Moro fosse a un passo dalla liberazione rimane aperta.

Le speranze del 9 maggio:

Francesco Cossiga, all’epoca Ministro dell’Interno, era ottimista. La mattina del 9 maggio, Cossiga aveva convocato Claudio Signorile al Viminale, pare per attribuire ai socialisti il merito della imminente liberazione di Moro.
Anche in Vaticano si nutriva fiducia nel buon esito della trattativa. Il Papa Paolo VI era in costante contatto con le autorità italiane e pregava per la salvezza di Moro.
Le ombre del dubbio:

La “linea della fermezza” imposta dagli Stati Uniti. L’arrivo a Roma di agenti dell’FBI avrebbe imposto a Cossiga una linea di intransigenza con le BR, vanificando le trattative in corso.
Il sacrificio di Moro. La teoria del sacrificio politico sostiene che Moro sia stato ucciso per impedire un’evoluzione politica che avrebbe portato al compromesso con il Partito Comunista Italiano.
Verità ancora nascoste:

Mancanza di prove definitive. Nonostante le numerose inchieste e depistaggi, non sono mai state trovate prove definitive che supportino una delle due ipotesi.
Testimonianze contrastanti. Le diverse testimonianze raccolte nel corso degli anni offrono versioni discordanti su ciò che accadde realmente nelle ultime ore di vita di Moro.
Un tragico epilogo:

Il ritrovamento del corpo. Il 9 maggio 1978, il corpo di Aldo Moro fu ritrovato senza vita nel portabagagli di un’auto in via Caetani, a Roma.
Un dolore immenso per l’Italia. La morte di Moro sconvolse l’Italia e la classe politica, segnando un punto di svolta nella storia del Paese.
La ricerca della verità:

Ancora oggi, la famiglia Moro e molti cittadini italiani chiedono verità e giustizia. Le numerose commissioni d’inchiesta e i processi celebrati non hanno mai chiarito completamente i misteri che avvolgono il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro.
Un capitolo oscuro della storia italiana. La vicenda di Aldo Moro rimane una ferita profonda nella memoria collettiva italiana, un monito contro la violenza politica e un invito a non dimenticare le pagine più buie del nostro passato.

Le cirrcostanze del ritrovamento del corpo di Moro e le concitate ore che precedettero quel tragico epilogo hanno alimentato negli anni diverse ipotesi e speculazioni, tra cui quella che il leader democristiano fosse in realtà a un passo dalla liberazione.

Alcuni testimoni, tra cui il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, all’epoca responsabile della Divisione Antiterrorismo, raccontano di un clima di cauto ottimismo nella mattina del 9 maggio. Il Ministro dell’Interno Francesco Cossiga, in particolare, si mostrava fiducioso tanto da convocare al Viminale Claudio Signorile, capogruppo socialista alla Camera, per attribuire ai socialisti il merito della imminente liberazione di Moro.

Anche in Vaticano si respirava un’aria di speranza, con il Cardinale Casaroli che intratteneva colloqui con esponenti delle Brigate Rosse per scongiurare l’esecuzione del prigioniero.

Tuttavia, questa versione dei fatti viene contrastata da altre ricostruzioni che sostengono una linea di fermezza da parte dello Stato italiano di fronte alle richieste dei terroristi. In particolare, si fa riferimento all’intervento di agenti dell’FBI giunti a Roma per imporre al Governo italiano di non cedere alle pressioni delle BR.

A distanza di oltre 40 anni, la verità su quanto accaduto nelle ultime ore di vita di Aldo Moro resta sfuggente. Le diverse ipotesi e le numerose zone d’ombra alimentano il dibattito e le domande su un possibile scenario alternativo, in cui la trattativa con le Brigate Rosse avrebbe potuto portare alla liberazione del leader democristiano.

La complessità e la delicatezza della vicenda, unita all’intreccio di interessi politici e di manovre diplomatiche, rendono difficile una risposta definitiva e univoca.

Rimane il dolore per la tragica perdita di un uomo di Stato e l’amarezza per un capitolo oscuro della storia italiana che, a distanza di decenni, continua a interrogare le coscienze e a cercare una verità completa e definitiva.

Domande senza risposta

A che punto erano le trattative con le Brigate Rosse?

C’era davvero la possibilità di un rilascio di Moro?

Qual è stato il ruolo dell’FBI nella vicenda?

Perché Cossiga, pur fiducioso, non ha forzato la mano per salvare Moro?

Le diverse interpretazioni

Le diverse interpretazioni degli eventi di quel tragico giorno alimentano dubbi e complotti.

La “pista americana” ipotizza un complotto ordito da Stati Uniti e poteri forti per impedire l’avvicinamento della DC al PCI.

La “ragion di Stato” suggerisce che Moro sia stato sacrificato per evitare un cedimento alle Brigate Rosse e per preservare l’ordine pubblico.

La “tesi del complotto interno” indica responsabilità all’interno dei servizi segreti italiani o di altri apparati dello Stato.

Verità e depistaggi

La verità sulla morte di Aldo Moro resta avvolta nel mistero. Depistaggi, omissioni e contraddizioni nelle indagini hanno contribuito a creare un clima di incertezza e a nutrire le diverse ipotesi.

Un capitolo oscuro della storia italiana

Il caso Moro rimane una ferita profonda nella memoria collettiva italiana. La sua morte rappresenta un trauma che ha segnato la storia politica del Paese e le cui ombre continuano ad aleggiare.

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