Il piano di Pier Silvio Berlusconi di strappare Sanremo alla Rai per portarlo su Mediaset a partire dal 2026 è certamente ambizioso e audace. L’accordo tra Viale Mazzini e il Comune di Sanremo scade nel 2025, lasciando la porta aperta a possibili scenari.
Le mosse di Berlusconi:
Ingaggio di Amadeus: il primo passo è stato l’ingaggio di Amadeus, conduttore di grande successo delle ultime edizioni del Festival. Amadeus ha un contratto in scadenza con la Rai e il Biscione sarebbe pronto a offrirgli un compenso faraonico.
Accordo con il Comune di Sanremo: Mediaset potrebbe presentarsi agli amministratori sanremesi con un’offerta economica superiore a quella garantita dalla Rai. La città di Sanremo potrebbe essere attratta da un maggiore investimento economico, che porterebbe benefici in termini di visibilità e turismo.
Le incognite:
Il marchio Sanremo: la Rai non è titolare del marchio “Sanremo”, ma solo “media partner”. Questo significa che Mediaset, in teoria, potrebbe creare un festival simile con lo stesso nome, anche se non si svolgerebbe nella città ligure.
La risposta della Rai: Viale Mazzini non si arrenderà facilmente e potrebbe rispondere con un’offerta economica all’altezza o con altre strategie per mantenere il Festival.
Le possibili conseguenze:
Spostamento di Sanremo su Mediaset: se il piano di Berlusconi dovesse avere successo, Sanremo passerebbe da una tv pubblica ad una privata. Questo potrebbe avere un impatto significativo sul format del festival, sulla sua identità e sul suo pubblico.
Fine del monopolio Rai: la perdita di Sanremo sarebbe un duro colpo per la Rai, che vedrebbe ridimensionato il suo ruolo di servizio pubblico nel settore dello spettacolo.
Nuova competizione nel mondo dello spettacolo: l’ingresso di Mediaset nel business del Festival di Sanremo potrebbe innescare una nuova competizione con la Rai, con possibili ricadute positive sulla qualità dei programmi e dei contenuti offerti al pubblico.