Si sente parlare sempre più spesso di alimenti portentosi a zero calorie o addirittura a calorie negative. Se i primi si riferiscono perlopiù a bevande (senza zucchero) come te e caffè o a spezie, il nome di questi ultimi alimenti potrebbe far pensare a qualcosa di non particolarmente benefico per il nostro organismo. In realtà, è l’esatto opposto: per calorie negative o alimenti a calorie negative si intendono alimenti con calorie inferiori al dispendio energetico necessario a metabolizzarle. In altre parole: si consumano più calorie a digerirli di quelle che forniscono mangiandoli. Un cibo viene masticato, ingerito, digerito dall’organismo. Per questo processo occorre energia, il cosiddetto carico energetico che comporta un consumo di calorie. Si tratta della termogenesi indotta dalla dieta, incide per una certa percentuale, anche abbastanza rilevante sulle calorie totali che spendiamo ogni giorno. Quindi per alimenti a calorie negative intendiamo quei cibi che necessitano di maggiore carico energetico per essere assimilati, di quante calorie apportano consumandoli. Oltre alla termogenesi indotta dalla dieta, esistono altri fattori che incidono sul consumo energetico, quali: il sesso, l’età, le abitudini quotidiane, la massa adiposa, l’attività fisica svolta e la condizione metabolica di ogni soggetto. Per termogenesi indotta dalla dieta si intende la quantità di energia che l’organismo spende in più ogni volta che si assume del cibo. Per questa ragione, infatti, alle persone sovrappeso viene consigliato di frazionare l’apporto calorico giornaliero in tanti piccoli pasti. La spesa energetica legata alla termogenesi alimentare corrisponde, mediamente, al 10% del consumo calorico quotidiano. Essa è determinata da due componenti: la termogenesi obbligatoria e la termogenesi facoltativa. La prima si riferisce all’energia destinata ai processi fisiologici e metabolici legati alla digestione, all’assorbimento e all’elaborazione dei nutrienti introdotti con la dieta. La termogenesi favoltativa, invece, è quella parte di energia che viene spesa in conseguenza dell’attivazione nervosa simpatica, indotta, per esempio, da sostanze nervine. Gli alimenti che hanno calorie negative, in linea generale, appartengono ai vegetali, sono molto ricchi di acqua e fibre, e quindi altamente sazianti. Il senso di sazietà contribuisce anch’esso al ragiungimento dell’obiettivo della perdita di peso. Fanno parte di questa “catgoria” di cibi: il sedano,il cetriolo ecc. Il fattore essenziale è che, oltre al deficit calorico, questi alimenti presentino sostanziale equilibrio in termini di nutrienti essenziali, caratteristica che, come è noto, favorisce il corretto funzionamento del sistema metabolico. In senso opposto vanno i cibi che hanno potere termogenico basso come i glucidi, ossia gli zuccheri e quindi i carboidrati (7% dell’energia fornita) e i lipidi, quindi i grassi (3% dell’energia fornita). Le proteine, invece, hanno in assoluto il più alto valore termogenico; l’energia spesa per i vari processi sopradescritti ammonta infatti al 30% dell’apporto calorico fornito dalle proteine assunte con gli alimenti. L’effetto termogenico delle proteine è più alto di quello degli altri nutrienti, poiché la deamminazione degli amminoacidi e la successiva produzione di urea, costa molta energia all’organismo. Ma quali sono i cosiddetti cibi a calorie negative? Tra gli alimenti considerati a calorie negative troviamo ortaggi come il sedano e il cetriolo, che hanno meno di 20 calorie per cento grammi e sono ricchissimi di acqua e fibra alimentare (ma anche il contenuto di sali minerali è rilevante in particolare potassio e magnesio). Ma anche il cavolfiore, che ha meno di 30 calorie per cento grammi, tanta fibra e un elevato contenuto di vitamina C, così come broccoli, dal potenziale antiossidante, in grado di contrastare gli effetti dei radicali liberi e ridurre le infiammazioni, e contribuiscono alla regolarità intestinale grazie alla presenza di fibre, utili anche per offrire un maggiore senso di sazietà. Allo stesso modo, anche alcune bevande e spezie e i funghi, alimento della stagione autunnale, ne fanno parte.
In sintesi, gli alimenti-bevande e spezie, a calorie negative sono:
acqua
the
caffè
tisane
sedano
cetrioli
cavolfiori
broccolo
cavolo cappuccio
cavolini di Bruxelles
cavolo rosso
cime di rapa
verza
ravanelli
rucola
rafano
senape
peperoncino
peperoni
cacao amaro
fave di cacao
funghi
Ci sono alcuni alimenti, bevande e spezie, che se consumati con regolarità contribuiscono ad accellerare il metabolismo e a tenerlo sempre attivo. Essi sono ad esempio bevande come caffè e tè e alcune spezie che possono. Caffè e tè, ma anche il cacao amaro contengono sostanze nervine come la caffeina, la teofillina e la teobromina, che possono contribuire a migliorare il metabolismo. Allo stesso modo, alcune spezie quali pepe, curcuma e peperoncino hanno praticamente zero calorie, ma contribuiscono anch’esse al buon funzionamento del metabolismo accelerando le reazioni metaboliche. Il presente articolo prende in considerazione il comportamento di un organismo sano, eunutrito, nei confronti di particolari alimenti (che vedremo sotto). Sappiamo tuttavia, che il contesto può fare la differenza. L’assorbimento intestinale può modificarsi in base ai fabbisogni nutrizionali e alla condizione. Un vegano o un soggetto gravemente in sottopeso, consumando verdure e funghi, è comunque in grado di trarne vantaggio rispetto al digiuno. Ciò significa che, in tali condizioni, questi prodotti non sono necessariamente a calorie negative.