“Dispiace per Rocchi ché sta vivendo una specie di incubo, non mi va di documentare con una serie di pensieri che in questo momento animano i tifosi. Non credo che ce ne sia bisogno. La debolezza di quest’anno degli arbitri nei confronti di tutte le squadre, non solo del Napoli, parla da sola”. Lo ha detto Aurelio De Laurentiis ai microfoni di Mediaset al termine della Supercoppa vinta dall’Inter contro il suo Napoli. “Mi dispiaceva per Rocchi con il quale mi sono intrattenuto prima della partita perché pensavo: “chissà quale ulteriore imbarazzo proverà”. E’ anche una questione di spettacolo perchè siamo qui anche per promuovere il calcio: se mi riduci in 10, il calcio non diventa più spettacolare”, aggiunge. Infine, una stocca alla Lega Calcio: “La Lega purtroppo non funziona, è nemica si se stessa – conclude De Laurentiis – Hanno cambiato anche i regolamenti, quindi tutte le varie espulsioni le paghiamo in campionato. Quindi questa Supercoppa finisce per condizionare anche il campionato”. I giocatori del Napoli e l’allenatore Walter Mazzarri hanno disertato le interviste post partita dopo la finale di Supercoppa persa con l’Inter a Riad. Il tecnico dei partenopei al fischio finale della partita aveva abbondonato la panchina. Non si è visto neanche nelle immagini che riprendevano i giocatori partenopei durante la premiazione per il secondo posto. Precedentemente per il club aveva parlato il presidente Aurelio De Laurentiis. Mazzarri urla in faccia a Rapuano: «È una vergogna, state rovinando la partita». Lo riporta la Gazzetta dello Sport. Il Napoli ha fatto quello che doveva, sono mancati i singoli, sono mancate le stelle più luminose. Il rosso al Cholito, poi, ha riportato alla mente a quello subito da Pandev a Pechino per proteste, nell’altra Supercoppa persa da Walter contro la Juve. La rabbia di Mazzarri è riassunta tutta nello sfogo in panchina subito dopo l’episodio che ha cambiato il match. «È una vergogna, state rovinando la partita» ha urlato in faccia a Rapuano, incredulo per il secondo giallo al suo centravanti. La rabbia, soprattutto, nasce da un diverso metro di misura utilizzato dall’arbitro, in particolare nella prima frazione di gioco. Eppure Walter ci ha creduto anche dopo essere rimasto in 10: ha tolto i due esterni, sembrava una follia. Ma con Lindstrom ha trovato strappi e profondità inaspettati, alleggerendo la pressione interista. E poi ha inserito Raspadori, per provare anche a tenere su palla, perché altrimenti si sarebbe schiacciato in area fino al 90’. Il suo Napoli ha resistito bene, ha bloccato un’Inter che per stessa ammissione di Mazzarri è stata “straripante” contro la Lazio. L’ha studiata a fondo e per poco non l’ha sorpresa. Rapuano bocciato anche dalla milanese Gazzetta. Ecco cosa scrive il quotidiano meneghino del suo arbitraggio in Supercoppa. La Gazzetta gli ha dato 5. Rapuano sembra arbitrare due partite diverse e lo si capisce quando estrae il giallo a Calhanoglu solo alla terza azione fallosa punibile (l’interista era già sanzionabile al 26’ pt su Lobotka). Dal 42’ del primo tempo, l’arbitro comincia una nuova conduzione: prima concede poi eccede. All’11’ il Napoli chiede rigore su ribattuta – da punizione – di Thuram: ma non c’è alcun aumento del volume del corpo. Corretto annullare il gol al 37’ di Lautaro: Thuram parte in fuorigioco nell’avvio di azione. Ripresa: la prima ammonizione di Simeone (10’ st) è eccessiva, il fallo è figlio dell’uscita da un duello; la seconda arriva da un pestone ad Acerbi ed è catalogato (condivisibile o no) nella casistica delle ammonizioni. Sembra arbitrare due partite diverse. Nel primo tempo grazia l’interista, la prima ammonizione di Simeone è eccessiva. Rapuano bocciato anche dalla milanese Gazzetta: non ammonisce Calanhoglu, espelle Simeone. Ecco cosa scrive il quotidiano meneghino del suo arbitraggio in Supercoppa. La Gazzetta gli ha dato 5. Rapuano sembra arbitrare due partite diverse e lo si capisce quando estrae il giallo a Calhanoglu solo alla terza azione fallosa punibile (l’interista era già sanzionabile al 26’ pt su Lobotka). Dal 42’ del primo tempo, l’arbitro comincia una nuova conduzione: prima concede poi eccede. All’11’ il Napoli chiede rigore su ribattuta – da punizione – di Thuram: ma non c’è alcun aumento del volume del corpo. Corretto annullare il gol al 37’ di Lautaro: Thuram parte in fuorigioco nell’avvio di azione. Ripresa: la prima ammonizione di Simeone (10’ st) è eccessiva, il fallo è figlio dell’uscita da un duello; la seconda arriva da un pestone ad Acerbi ed è catalogato (condivisibile o no) nella casistica delle ammonizioni. Cesari: «Non c’era la prima ammonizione di Simeone, non mi è piaciuta la gestione dei cartellini». Cesari dà 4 a Rapuano. L’ex arbitro Graziano Cesari a Mediaset. «Non c’era la prima ammonizione su Simeone. Questo intervento su Calhanoglu non è assolutamente da ammonizuone, c’è sì un aggancio ma è un fallo molto normale, in una finale in cui c’è tanto agonismo, tanta tensione. Bisogna tenere presente anche questo». «Il secondo giallo è un pestone. C’è il suggerimento del quarto uomo Di Bello all’arbitro, probabilmente Rapuano non si è nemmeno reso conto che Simeone lo aveva ammonito cinque minuti prima». Cesari sul comportamento di Rapuano: «La gestione dei cartellini non mi è piaciuta, non sono d’accordo. Ha ammonito due giocatori nel primo tempo e cinque nel primo quarto d’ora del secondo tempo. Basta questo per capire». «Se tu mandi quel messaggio nel primo tempo, non puoi modificare il tuo metro nel secondo tempo. Nella ripresa è stato un Rapuano diverso dal primo tempo, eppure la partita non mi sembrava incattivita. Ha ammonito Calhanoglu proprio sul fallo meno fallo che ha commesso rispetto ai suoi altri due interventi». «Rapuano non ha mai arbitrato una finale, ha fatto qualche partita importante, tre o quattro, hai l’occasione della vita e la butti. Non puoi arbitrare così. Per Rocchi è un periodo estremamente negativo».