LUKASHENKO E’ STATO AVVELENATO? “L’AUTOCRATE BIELORUSSO E’ IN UN OSPEDALE DI MOSCA, IN GRAVI CONDIZIONI, DOPO L’INCONTRO CON PUTIN” – LA NOTIZIA ARRIVA DA VALERY TSEPKALO, OPPOSITORE DI LUKASHENKO, IL QUALE SAREBBE STATO SOTTOPOSTO ALLA “PURIFICAZIONE DEL SANGUE” PER DISSIPARE LE VOCI SUL PRESUNTO COINVOLGIMENTO DEL CREMLINO NEL SUO AVVELENAMENTO”. – FONTI NON GOVERNATIVE BIELORUSSE NON CONFERMANO: “LUKASHENKO È A MINSK” – IL “FINANCIAL TIMES” AVEVA PARLATO DI UN RICOVERO IN OSPEDALE, QUASI CERTAMENTE AVVENUTO IL 13 MAGGIO. LE IPOTESI: DA UN VIRUS A UNA MIOCARDITE…
Il twitter della figura di opposizione Valery Tsepkalo ha scatenato nuove speculazioni sullo stato di salute dell’autocrate bielorusso. Fonti consultate da Repubblica smentiscono l’episodio. Il tweet di un ex diplomatico bielorusso vicino all’oppsizione ha riacceso speculazioni sullo stato di salute del leader Alexander Lukashenko che ha viaggiato questa settimana a Mosca dove si è incontrato con il presidente Vladimir Putin. Stando a questa unica fonte, ripresa da alcuni canali telegram oppositori bielorussi, Lukashenko sarebbe in condizioni critiche in un ospedale di Mosca. Fonti non governative bielorusse hanno assicurato a Repubblica che la voce “non ha trovato alcuna conferma” e che “Lukashenko si trova a Minsk” e non a Mosca.
Settimane di “voci” sulllo stati di salute. “Ho avuto un adenovirus, non morirò, state tranquilli”. Si era espresso così il 23 maggio il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, cercando di mettere fine alle voci su una sua presunta malattia. Fedele alleato del presidente russo Vladimir Putin, Lukashenko, 68 anni, era riapparso in pubblico il 15 maggio dopo un’assenza di quasi una settimana e dopo aver disertato la cerimonia del giorno della bandiera per la prima volta da quando ha assunto la più alta carica dello Stato dell’ex repubblica sovietica, 29 anni fa. La sua apparizione, con una vistosa fascia al braccio, non aveva smorzato i dubbi di chi credeva fosse gravemente malato o, addirittura, che fosse stato avvelenato. Alcuni pensavano che fosse stato proprio il Cremlino a tentare di uccidere il satrapo di Putin.