In Italia boom di adolescenti “lupi solitari” più che triplicati in tre anni (dal 15 al 39,4%, ovvero 2 giovani di 14-19 anni su 5) coloro che stanno iniziando a perdere la socialità al di fuori della scuola, con esperienze sociali in rapida riduzione; mentre i cosiddetti ritirati sociali, ovvero coloro che hanno scelto il completo isolamento da qualsiasi contesto sociale e si sono autoreclusi in casa, i cosiddetti hikikomori, sono quasi raddoppiati in Italia dopo la pandemia, passando dal 5,6% del 2019 al 9,7% del 2022, ovvero uno su 10 in questa fascia d’età.
È la fotografia di un disagio giovanile dilagante quella descritta da uno studio condotto dal gruppo multidisciplinare di ricerca “Mutamenti sociali, valutazione e metodi” (MUSA) dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Cnr-Irpps), in collaborazione con Gianni Corsetti dell’Istat. Pubblicato su Scientific Reports, il lavoro ha indagato le cause del ritiro sociale identificando i fattori scatenanti tale comportamento tra gli adolescenti.
In primis c’è l’iperconnessione, ossia l’eccessivo uso dei social media, l’interazione virtuale che soppianta quella sana reale del rapporto vis a vis; poi vi sono rapporti difficili con i genitori, la scarsa pratica sportiva e l’insoddisfazione per il proprio corpo, alimentata dall’ideale estetico spesso irraggiungibile che domina i social. “Come società occidentale post-pandemica – spiega all’ANSA l’autore Antonio Tintori – ci stiamo avviando verso la trasposizione delle relazioni umane reali in relazioni virtuali, un fenomeno che storicamente non è mai accaduto, un mutamento non più reversibile”.