Le donne, quando hanno iniziato a infilarsi un dildo tra le gambe? Da quando sono al mondo! Il dildo, questo amico trastullo, è nato con l’umanità e, anche se di dildo preistorici non vi è certezza, è certo che la vulva con clitoride sveglio come è oggi è da sempre, e, poiché ci tocchiamo il sesso, maschietti e femminucce, fin nella pancia di mamma, non è che Eva e figlie se ne stavano annoiate a braccia conserte, ad aspettare che Adamo e soci si svegliassero.
Esplorarsi il sesso con le mani fa parte di noi, in ogni tempo, e per noi donne, poi, infilarci qualcosa dentro, che non sia il pene, ma ci assomigli, per forma, dimensione, è stato logico: altrimenti perché la Chiesa, per comandare, ci ha subito proibito di farlo? Ma prima di questo dio seccatore, come si masturbavano le nostre antenate?
Capito le furbe? E molto dopo di loro, nell’antico Egitto, Cleopatra non cambia le misure ma il materiale, e se lo fa regalare d’oro, dal suo amato Giulio Cesare. È una panzana che la pur astutissima Cleopatra abbia inventato il vibratore: non è vero che ella abbia riempito dildo di legno cavi, o un tubo di zucca, con api che, lì imprigionate, avrebbero fatto vibrare il sex toy col loro ronzio impazzito.
Le Romane, e le Greche, antiche, si dilettavano con dildo di legno, o di cuoio, imbottiti di stoffa, e lunghi “non meno di 15 cm”. Esse, non scocciate dal peccato cristiano, tenevano i loro giocattolini in casa in bella vista, in vasi e oggetti di uso domestico, quotidiano. E usavano l’olio come lubrificante. Il poeta Marziale è il primo a scrivere di strap-on, ma ci fa divertire solo le lesbiche.
Storici sapientoni mettono le mani avanti, dicono che non è sicuro, dicono che quei cosi a forma di fallo che saltano fuori tra i reperti preistorici sono simboli rituali, o pestelli, o roba per cacciare, e che sono dildo non lo possiamo giurare, dato che non possiamo contare su testimonianze dirette: sì, vabbè, ma se a queste interpretazioni dotte elimini la morale che per educazione ci devono infilare… su, non meniamocela: i falli che per gli storici non sono dildo e che sono stati ritrovati nelle caverne, gossippano che le preistoriche la sapevano lunga: si confezionavano dildo di siltite, lisci lisci, lunghi 20 cm e larghi 3.
Purtroppo a un certo punto arriva e si afferma il Cristianesimo che, per il suo gioco di potere, pone sotto controllo la sessualità, e mette paura sul pericolo di toccarsi. E di infilarsi cose davanti e dietro e ovunque. Introduzioni che però non conoscono tregua, con dio che guarda e giudica sono fatte di nascosto, da soli, in coppia, in orge, in una doppia morale arrivata pur ammaccata fino a oggi.
La Rivoluzione Industriale dà ai dildo la vibrazione, prima che a motore a molla, a manovella, e li democratizza e li fa entrare nelle case e nelle vagine delle pie signore borghesi. Se le proletarie se li potranno permettere solo nel ′900 (e da fine 60s in silicone, ideati da un paraplegico, Gosnell Duncan), è un falso che le borghesi se ne correvano dal dottore a farsi fare un “massaggio pelvico” per raggiungere il “parossismo isterico”.
Traduzione: andavano dal loro medico, da lui si facevano masturbare con mani e dita, fino a raggiungere l’orgasmo. Che vi siano stati ginecologi che in passato abbiano masturbato pazienti a loro giudizio affette da isterismo, insonnia, ansia, dolori cronici di varia forma, gli storici adesso lo negano. È nondimeno verissimo che alle signore borghesi dildo e vibratori erano pubblicizzati per scopi diversi dal masturbarsi, e per non contravvenire a leggi che, fino a metà ′900, in Occidente ne proibivano la giusta divulgazione.
Ed ecco che così sui giornali sbucavano pubblicità di dildo vintage “compagni per signore”, e di vibratori pluri accessoriati, adattissimi a curare acne, sovrappeso, depressioni, meteorismo, stitichezza, e che soprattutto non hanno rivali se usati come antirughe (l’orgasmo distende i lineamenti del viso…). Uno è venduto col nome “Niagara”, e per cascate si intende che, se non l’orgasmo, ma quello accompagnato da squirting?
Infine, perché questo insostituibile alleato, si chiama dildo? Bravo chi lo sa. Con sicurezza chi e quando gli ha dato questo nome non si sa. Si fanno ipotesi. Il nome viene dal latino “dilectum”, piacere? No, dildo è termine ben più recente e proviene dall’inglese “dill”, che significa “cetriolo”. Macché, dildo è “dil doul”, gergale USA, e di preciso di una ballata triviale sul pene che non si alza, del 1600.