Un nuovo sorprendente articolo evidenzia un’inquietante connessione tra l’uso di cannabis e l’aumento dei tassi di vari tumori e anomalie congenite, nonché danni al DNA. La ricerca traccia un quadro preoccupante delle conseguenze nascoste sulla salute del consumo diffuso di cannabis, mentre sempre più paesi ne legalizzano l’uso a scopo ricreativo.
I ricercatori dell’Università dell’Australia Occidentale hanno scoperto che l’esposizione alla cannabis è associata a significativi aumenti di tumori, in particolare al seno, al pancreas, al fegato, alla tiroide e ai testicoli. Il rischio di cancro ai testicoli è aumentato di 2,6 volte tra gli utilizzatori di cannabis. La prospettiva, pubblicata sulla rivista Addiction Biology, ha anche scoperto che i tumori negli utilizzatori tendono a svilupparsi molto prima e sono più aggressivi.
Oltre al cancro, gli scienziati hanno scoperto preoccupanti collegamenti con difetti alla nascita. I dati epidemiologici in Europa e negli Stati Uniti hanno rivelato tassi elevati di gravi anomalie dello sviluppo, tra cui arti mancanti, problemi cardiaci e disturbi cromosomici. In altre parole, i consumatori di cannabis sembrano trasmettere mutazioni del DNA ai loro figli nell’utero.
Mentre i tumori correlati alla cannabis possono essere relativamente rari, gli effetti sull’invecchiamento e sui difetti alla nascita sembrano diffusi e gravi. Gli studi hanno mostrato un’accelerazione del 30% dell’invecchiamento cellulare in consumatori di appena 30 anni e cluster di gravi difetti alla nascita in aree con elevata coltivazione di cannabis.