Parla con i tuoi amici e metti a tacere Travaglio e Lucarelli

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Mettere a tacere Travaglioe Lucarelli, più un’altra persona. Il tutto in cambio di futuri favori, quando sarà libero e – […]

Mettere a tacere Travaglioe Lucarelli, più un’altra persona. Il tutto in cambio di futuri favori, quando sarà libero e – dice lui – potrebbe candidarsi perfino con il centrodestra.

È la richiesta che l’ergastolano Chico Forti avrebbe rivolto a un altro detenuto nel carcere di Verona, dove l’ex velista è recluso dal maggio scorso, quando è stato estradato dagli Usa e accolto col tappeto rosso da Giorgia Meloni.

Lo ha raccontato il suo interlocutore a un garante dei diritti dei detenuti che frequenta il penitenziario. La vicenda poteva rimanere chiusa tra quelle quattro mura. Invece il detenuto destinatario della proposta indecente, che si trova in custodia cautelare, ha pregato il garante di avvertire il direttore del Fatto, il quale ha subito segnalato la vicenda alla Procura di Verona, dove il procuratore capo Raffaele Tito ha aperto un fascicolo a “modello 45”, ossia senza indagati né reati.

Chico Forti non è iscritto, ma sulle sue parole riferite dal detenuto sono in corso gli accertamenti del Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Verona. Nel frattempo i testimoni sono stati interrogati: sia il garante, sia il detenuto.

Un soggetto (di cui non citiamo il nome per non esporlo) che si trova lì dal marzo 2023 per una misura cautelare emessa dal Tribunale di Torino. È accusato di truffa e rapporti con una struttura delocalizzata e territoriale della ’ndrangheta (“locale”) nel territorio di Ivrea, anche se non risulta affiliato né coinvolto in fatti di sangue.

Nell’ordinanza il gip lo descrive come un soggetto con “indiscussa abilità nell’eludere le proprie responsabilità e nel mostrare falsi segnali di resipiscenza o comprensione del disvalore dei fatti commessi”. In ogni caso, il processo per le accuse della Procura di Torino è ancora in corso in primo grado.

Eppure, quando nei giorni scorsi il detenuto ha ricevuto la richiesta di Chico Forti l’ha subito respinta e ne ha parlato al garante. E cosa gli ha raccontato? Che era entrato in confidenza con Forti, assiduo frequentatore delle sue “spaghettate” in cella, il quale gli avrebbe detto: tu parla con i tuoi amici per mettere a tacere Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli (più un terzo personaggio di cui non ricorda il nome).

Ossia gli unici commentatori che hanno polemizzato con l’accoglienza riservatagli dalla premier e con l’innocentismo acritico di alcuni media e programmi tv. In cambio Forti avrebbe promesso di non dimenticarsi di lui e dei suoi “amici” in futuro: quando finirà di scontare la pena od otterrà l’annullamento della condanna – avrebbe aggiunto – conta di entrare in politica con il centrodestra e di ricompensarli con altri favori.

Fonti di FDI, sentite dal Fatto, smentiscono di aver mai preso in considerazione l’ipotesi di una sua candidatura.

Chico Forti, ripetiamolo, non è iscritto per alcun reato. Il tentato omicidio richiede attività più avanzate di quelle che emergono in questo caso. L’istigazione a delinquere necessita di una pubblicità che qui non c’è. E in Italia non esiste il delitto di conspiracy, punito molto severamente negli Usa.

L’unica fattispecie al momento ipotizzabile – ma non lo è – è l’articolo 115 del Codice penale: “Accordo per commettere un reato”. Che però, se due o più persone si accordano per commettere un delitto che poi non viene commesso, non prevede alcuna pena.

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