Un amore infuocato

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Ha afferrato una tanica di benzina dal cortile, avendone a disposizione diverse in ragione del suo impiego da giardiniere. Poi […]

Ha afferrato una tanica di benzina dal cortile, avendone a disposizione diverse in ragione del suo impiego da giardiniere. Poi si è chiuso in bagno e con un accendino si è dato fuoco. Attimi drammatici giovedì sera a Castel di Leva, in via Giuseppe Cossu civico 11. Un 23enne di origini palermitane ha tentato il suicidio anche se il padre del ragazzo dubita fortemente del gesto volontario.

Il 23enne che ha riportato ustioni sull’80 per cento del corpo è in fin di vita all’ospedale Sant’Eugenio. In base alla ricostruzione, il ragazzo abita da diverso tempo nella porzione di una villetta di proprietà di una collega di lavoro del padre.

Qui, circa tre mesi fa è venuta a vivere anche la sua fidanzata, italiana di tre anni più grande. «Doveva essere una situazione temporanea – spiega la proprietaria della villa da dietro il cancello – ma poi si è di fatto stabilita qui con i suoi cani e sono iniziati i problemi, perché i ragazzi litigavano molto spesso e lei era aggressiva, alzava sempre la voce creando malumore anche fra i vicini».

Tony (è questo il nome della vittima) dal racconto che di lui ne fa la proprietaria di casa, è un ragazzo «come tanti, vittima dell’aggressività della compagna». Una donna senza occupazione. L’altra sera, intorno alle 23 scoppia l’ennesima lite. La donna, ascoltata dalla polizia, dirà che si trattava di futili motivi legati alla convivenza. Di vero, c’è che il ragazzo «esasperato dal suo atteggiamento le avrebbe detto di andarsene – spiega la sorella della proprietaria sull’uscio della villetta – ma lei è rimasta ad aggredirlo».

A seguito dell’incendio il ragazzo esce e finisce in strada. «Abbiamo chiamato i soccorsi – conclude la proprietaria di casa – era in mezzo alla strada, ustionato ma cosciente, è arrivata anche la polizia poi è stato trasferito in ospedale, è molto grave alla sua compagna abbiano detto che doveva andarsene dopo quello che era accaduto anche perché Tony diverse volte aveva provato ad allontanarla senza riuscirci».

La donna che dirà alla polizia di aver provato a far desistere il ragazzo, alle quattro del mattino circa ha preso le sue cose e i cani lasciando la villetta. […] Al momento il fascicolo è aperto per tentato suicidio.

La madre e il padre sono rimasti tutto il giorno in quella sala di attesa, nella speranza di aver notizie del loro ragazzo. «Non ci dicono nulla. Voglio vedere mio figlio, ma soprattutto voglio sapere la verità. Voglio capire cosa è successo in quella casa perché so bene che lui un gesto del genere non l’avrebbe mai fatto», dice il padre. Tony, pochi minuti prima della tragedia, aveva chiamato proprio suo padre. «Era disperato – racconta il genitore mi ha detto che volevano mandarlo via di casa per i continui litigi che aveva con Aurora, la fidanzata. Io stavo provando a calmarlo, ma poi Aurora si è messa di mezzo e ha interrotto la telefonata impedendomi di parlare con lui».

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